Solidarietà
per il piccolo Giuseppe. E nascerà anche una fondazione.
La catena della solidarietà per Giuseppe -
il bambino malato di una grave malattia - aumenta ogni
giorno, molte sono le offerte che la gente vorrebbe donare
e che fra qualche giorno potranno confluire su un conto
corrente nazionale. Verrà infatti attivata una
“fondazione per Giuseppe”.

Firenze, 2 dicembre 2007 - La catena
della solidarietà per Giuseppe - il bambino malato
di una grave malattia - aumenta ogni giorno, molte sono
le offerte che la gente vorrebbe donare e che fra qualche
giorno potranno confluire su un conto corrente nazionale.
Verrà infatti attivata una “fondazione per
Giuseppe”.
Intanto
per dare la possibilità a tutti di esprimere
la propria solidarietà, il padre ha aperto un
indirizzo mail a Giuseppe: frugolino@hotman.it.
Ed
ecco la cronaca di una giornata passata a casa di Giuseppe
Sono passate da poco le dieci del mattino quando suoniamo
al campanello di via Della Buringa, nel centro di Rignano
sull’Arno, dove vive la famiglia Tomasello, i
genitori del
piccolo Giuseppe per il quale è in atto una mobilitazione
generale per cercare una cura per la sua malattia dal
decorso irreversibile.
Ad
aprire il portoncino, al quale si accede dopo avere
salito alcuni scalini, è Silvia la madre, dietro
di lei Francesco, il papà, tiene in collo Giuseppe
che pare particolarmente euforico in quanto nella sala
c’è un grande albero di Natale che proprio
oggi verrà addobbato.
“E’
sveglio dalle 6 del mattino quando gli viene somministrata
la terapia assieme a latte e biscotti – dice
la mamma – e adesso è l’ora della
seconda colazione”.
Entriamo
in casa, cucina, sala e reparto notte con mansarda al
piano superiore, e Giuseppe prende la pappa in base
ad una dieta specifica, senza troppi grassi e zuccheri
che potrebbero risultare troppo pesanti per la digestione.
Dalle
braccia di papà passa a quelle di mamma: “Non
si può fare altrimenti – commenta –
perché non sta eretto, e soltanto in collo o
nella carrozzina riesce a trovare una certa posizione”.
Giuseppe
sembra non provare alcuna emozione per il cibo, che
è solido o liquido a seconda di come ha lavorato
l’intestino: “E’ un controllo costante
– aggiunge Silvia -, un impegno al quale non possiamo
derogare, per evitare blocchi intestinali che possano
costargli la vita”.
Intanto
Francesco svolge le altre funzioni domestiche: “Siamo
complementari – spiega – perché l’assistenza
del bambino è un…incarico a tempo pieno”.
Verso
l’una anche Silvia e Francesco si mettono a tavola,
Giuseppe è in collo alla mamma e quando sente
il profumo della pasta al pomodoro dimostra un particolare
interesse: “Non vede – aggiunge la madre
– però recepisce gli odori e vuole assaggiare
quanto stiamo mangiando, piccoli pezzetti perché
ha difficoltà a deglutire, anche se ha quattro
denti e altrettanti sono in gestazione”.
Però
gli basta, perché sorride anche davanti al cronista
per dimostrare che “mangia la pappa dei grandi”.
Verso le 14,30, mentre Francesco sparecchia la tavola,
Silvia addormenta Giuseppe per il riposino pomeridiano,
metà in collo e metà nel lettino da campeggio
sistemato in una stanza, visto che il bambino non ha
una sua cameretta essendo questa una casa in affitto.
Comunque
non mancano i giocattoli, soprattutto orsacchiotti di
peluche che Giuseppe a volte apprezza: “Tuttavia
dobbiamo sempre trovare nuovi giochi, magari con molte
luci – sottolinea -, ma non sempre è interessato”,
invece, per dimostrare la sua volontà davanti
ad una persona estranea alla famiglia, oggi sorride
e pare divertirsi. A metà pomeriggio Silvia gli
mette in testa un cappellino e lo piazza davanti all’abete
natalizio.
Il
tutto, con alterno interesse va avanti fino alle sei,
quando ricomincia la preparazione della cena, a base
di verdure cotte, patate, finocchi e quant’altro.
Ma prima del cibo papà e mamma fanno fare la
ginnastica al bambino, squilla un telefono, sono amici
che li vogliono salutare, poi riprende la…lezione:
“E’ una forma di fisioterapia – spiega
Silvia – che ripetiamo tre volte al giorno per
stimolare i muscoli, ma lui fa soltanto movimenti involontari,
sgambetta e niente più”.
Attorno
alle otto Giuseppe è ancora in collo a mamma,
e se il profumo del cibo gli piace fa capire di volerne
anche lui. Soltanto verso le nove Silvia si alza e porta
Giuseppe sul suo lettino e assieme a lui si addormenta
anche lei. Un’altra giornata è trascorsa,
uguale a tutte quelle che l’ hanno preceduta e
a quelle che la seguiranno, una giornata difficile,
estenuante per una famiglia giovane che sta dedicando
la propria esistenza per cercare di salvare l’unico
figlio.
Intanto
la catena della solidarietà aumenta ogni giorno,
molte sono le offerte che la gente vorrebbe donare e
che fra qualche giorno potranno confluire su un conto
corrente nazionale. Verrà infatti attivata una
“fondazione per Giuseppe”.
Intanto
per dare la possibilità a tutti di esprimere
la propria solidarietà, il padre ha aperto un
indirizzo mail a Giuseppe: frugolino@hotman.it.
“Il
nostro impegno – ha detto – sarà
quello di rispondere a tutti”.
Paolo
Fabiani
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