Aiutiamo
a salvare il piccolo Giuseppe
Ventidue mesi, affetto da una rarissima malattia.
Papà Francesco e mamma Silvia lanciano una raccolta
di fondi
Aiutiamo Giuseppe. E' il disperato appello di Silvia
Vinchesi mamma di Giuseppe Tomasello, un bimbo di appena
22 mesi al quale a febbraio hanno diagnosticato una
forma di distrofia metabolica rarissima che non ha neanche
un nome e che impedisce la distribuzione di energia
agli organi. Giuseppe rischia la vita ogni istante.
Da febbraio Silvia e suo marito Francesco si sono trasferiti
da Preganziol a Firenze dove un team di specialisti
dell'ospedale pediatrico Meyer, segue il bimbo costantemente.
Per trovare una cura serve l'identificazione della mutazione
genetica da cui deriva la patologia, per questo Silvia
e Francesco hanno iniziato una raccolta di fondi, aprendo
una fondazione chiamata «Giuseppe Tomasello Onlus».
«Giuseppe è gioia di vivere» dice
mamma Silvia. Parlare di questo bambino di 22 mesi è
come parlare dei suoi sorrisi, dei suoi capricci mentre
sta in braccio alla mamma, della sua grandissima voglia
di vivere. Perché mantiene una straordinaria
dignità nel sopportare il dolore: basta guardare
una foto del suo ricovero quando mostrava l'unico dentino
in un larghissimo sorriso, nonostante il sondino e le
flebo. Giuseppe è un bimbo all'apparenza normale:
bello come tanti alla sua età, senza malformazioni
né fisiche né mentali. Il primo campanello
d'allarme i genitori lo avvertirono lo scorso febbraio
al compimento del primo anno di età: Giuseppe
non riusciva a parlare, a camminare e neanche a stare
seduto. Giunti all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze,
ascoltarono la notizia che cambiò la loro vita:
Giuseppe è malato di una patologia metabolica
che non lascia via di scampo. Il bimbo venne ricoverato
d'urgenza nel reparto di malattie metaboliche del Meyer
dove i medici gli diagnosticarono al massimo altri due
anni di vita. «La sua malattia è ancora
sconosciuta - dice Silvia - perché i numeri di
casi registrati sono molto pochi e non giustificano
un investimento per la ricerca da parte di enti diversi
da quelli privati».
La sua patologia è di tipo metabolico, viene
indicata come «deficit del complesso 1 della catena
respiratoria mitocondriale». Tante parole per
dire che ci sono poche speranze. Il mitocondrio, cioè
la centralina energetica di muscoli e cervello, non
riesce a distribuirne la giusta quantità all'organismo.
Ad essere maggiormente colpiti sono proprio gli organi
a maggior esigenza energetica come cervello e muscoli,
ma il progressivo decadimento interessa tutto il corpo.
«Questa malattia non concede speranza - ribadisce
Silvia- i piccoli pazienti affetti non riescono a passare
i due anni di vita». Ma, nonostante tutto, i due
giovani genitori di Preganziol vanno avanti in questa
estenuante battaglia contro il tempo e contro le incognite
della scienza. Per questo, da circa un mese, hanno costituito
una fondazione chiamata «Giuseppe Tomasello Onlus»,
cui è dedicato anche un sito in costruzione (www.giuseppetomasello.it).
«Abbiamo bisogno del sostegno e dell'aiuto di
tutti per finanziare la ricerca - spiega Silvia - a
gestire in prima persona gli studi sarà il professor
Zeviani che lavora come ricercatore all'Istituto Besta
di Milano, lui è il massimo esponente oggi in
Italia nella ricerca delle anomalie mitocondriali».
Gli studi sinora hanno portato ad analizzare soltanto
un gene, ma ne restano un'altra ventina da prendere
in considerazione. «Io e mio marito siamo coscienti
del fatto che molto probabilmente nostro figlio non
trarrà beneficio dai risultati di questa ricerca
- conclude la giovane mamma - ma lo facciamo anche per
tutti gli altri bambini affetti dalla stessa malattia».
Chi vuole può fare la sua donazione al Cc 3300
Abi 3512 Cab 2801 Credito Artigiano oppure al Cc postale
n. 86084464.
(18 dicembre 2007)
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